Arriva nelle sale il nuovo documentario «Bellissime» (Italia 2019, 82′), scritto da tre donne e interpretato
da tre ragazze. Tratta un tema controverso: le bambine “modelle” e il loro sfruttamento, soprattutto a fini
commerciali. Regia e soggetto di Elisa Amoruso. Nel cast: Cristina Cattoni e le sorelle Francesca,
Giovanna e Valentina Goglino.
Va subito ricordato che Elisa Amoruso è la documentarista che ha realizzato il discusso docu-film
«Chiara Ferragni Unposted», presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, in cui ha descritto la
psicologia dei personaggi, con sguardo femminile e lontano dal mondo del fashion e dei social.
Cristina, la madre casalinga con fisico da Miss, e le figlie Giovanna, Francesca e Valentina sono quattro
donne, fortemente unite dalla ricerca di affermazione di sé, attraverso la bellezza. Quasi una ossessione.
Le sorelle, dal momento in cui imparano a camminare, sognano di calcare le passerelle dei defilee e dei
concorsi, con il pallino di fare le modelle “da grandi”. Poi, da adolescenti – sotto la guida della loro madre
(lei stessa ex reginetta, ma ancora in grado di ballare intorno a un palo di lapdance) – assumono un
portamento quasi professionale, partecipano ai casting, diventano “testimonial” negli spot, e – tra sguardi
allo specchio e obiettivi fotografici – vanno incontro a successi e anche a immancabili delusioni.
La regista romana compie ancora un passo in avanti e amplia l’orizzonte sul tema, in un gioco di rimandi,
tra passato e presente. Trae questo nuovo lungometraggio “sociale” dal libro di pari titolo di Flavia
Piccinni, una scrittrice e giornalista, nata a Taranto nel 1986, che già a diciotto anni ha vinto il premio
«Campiello Giovani» e che ha al suo attivo diversi libri e varie rubriche radiofoniche in Rai.
Il volume, edito da Fandango, ha un sottotitolo chiaro: «Baby Miss, giovani modelle e aspiranti lolite».
Ed ecco la penna della giornalista seguire, partendo dalla casa di Genova, le vicende di queste ragazze nei
centri commerciali del napoletano o nelle periferie della Toscana, impegnate in provini e selezioni, sfilate
e concorsi di bellezza, anche girando per i locali della riviera romagnola e nell’hinterland milanese.
E – quando, dall’inchiesta scritta, si passa alle immagini sul grande schermo – si accende una luce nel
mondo delle bambine di oggi, che inseguono il mito della stessa Ferragni e che saranno le protagoniste
del nostro Paese nei prossimi anni. E non mancano madri orgogliose nel vedere i propri piccoli sulle
riviste patinate, sui calendari e nelle reti televisive. Da sottolineare che la sceneggiatura è stata curata da
Elisa Amoruso e Flavia Piccinni, insieme con la giornalista e sceneggiatrice barese Antonella Gaeta, già
presidente di Apulia Film Commission.
A partire dal trailer si dispensano i consigli a una delle sorelle: «Concentrati solo su quello che ti va. Devi
fare solo quello che sei Tu e quello che hai davanti. Di tutti gli altri non te ne deve fregare niente…» Certo
i tempi sono cambiati da quando (nel 1951) Anna Magnani interpretava il film «Bellissima» di Luchino
Visconti, su soggetto di Cesare Zavattini, con Walter Chiari e l’esordio al cinema di Corrado Mantoni, che
da questo film trarrà l’idea per il programma «La Corrida».
E oggi (dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma), tutto il gruppo parte alla volta dei Paesi
Bassi, per la Anteprima internazionale del documentario, in concorso all’Idfa/ International documentary
film festival Amsterdam (Sabato 23 Novembre – ore 17:25 – Sezione Luminous).
Film girato nell’estate del 2018. Musiche: Lorenzo Tomio; montaggio: Irene Vecchio; fotografia: Martina
Cocco; suono: Michelangelo Marchese (presa diretta) e Gianni Pallotto (mix). Prodotto da Domenico
Procacci, Laura Paolucci, Anna Maria Morelli; produttore delegato: Laura Buffoni; supervisione alla
produzione: Ivan Fiorini; organizzazione: Fabio Saitto. La distribuzione Fandango ha programmato il
documentario in tutta Italia, privilegiando le cinquanta multisale Uci Cinemas. Poi il film sarà disponibile
su TimVision a partire dal 13 Dicembre.